Uno dei temi caldi del momento è quello relativo alla "liberazione" dopo il lockdown. Il virus come sappiamo non è scomparso ma la sensazione collettiva è che sia molto più difficile contagiarsi e in ogni caso il decorso clinico, quando ci si infetta, sia decisamente più benigno.
Ma al di la delle impressioni personali, che come tali aspettano solo di essere smentite, ci sono tutta una serie di elementi di cui sappiamo ancora poco e la cui comprensione è invece essenziale per decidere quali comportamenti tenere e quali le strategie da adottare per il futuro.
Per esempio dobbiamo ancora conoscere la durata della contagiosità, il ruolo degli asintomatici nella diffusione del virus e la capacità di produrre anticorpi neutralizzanti.
Un'aiuto autorevole ce lo può dare un'ometto dall'aspetto molto simpatico: di lavoro fa il virologo, cura un blog di estremo interesse e di nome fa Vincent Racaniello. Descritto così sembrerebbe uno dei tanti, in realtà è uno degli esperti più autorevoli del suo campo, lavora negli Stati Uniti e recentemente ha scritto questo post per commentare un breve articolo comparso su "Nature Medicine".
Il consiglio è di leggere prima il commento di Racaniello e poi di passare all'articolo nel quale vengono descritte le caratteristiche di laboratorio di 37 soggetti asintomatici al Sars-CoV2, ossia se al di la dei sintomi, che ovviamente non manifestavano, il virus lasciasse comunque dei segni in termini di tipologia di risposta immunitaria, presenza del virus e possibilità di diffonderlo, durata delle IgG rispetto ai soggetti con patologia conclamata.
Un invito alla lettura di cui non si rivela il finale per non rovinarvi la sorpresa.
PS: non avrei potuto scrivere questo post se non seguissi il carissimo amico Salvo Fedele su fb e sul suo account twitter @salvo_fedele
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