venerdì 24 settembre 2010

Cefalea

Il 23 settembre 2010 la dott.ssa Cinzia Cavestro responsabile del Centro Cefalee di Alba ci ha tenuto una interessante relazione sulle cefalee infantili, che ha suscitato un notevole interesse per la prospettiva, per noi nuova, in cui è stata collocata questa patologia. Sicuramente ha sollevato riflessioni, dubbi e desiderio di approfondire l'argomento ed il blog potrebbe essere il luogo ideale per continuare la discussione.


4 commenti:

  1. Ho trovato anch'io la relazione di estremo interesse.
    Tra le cose che mi hanno colpito c'è non solo la quantità di conoscenze della collega (e la scarsezza delle mie) ma la condivisione dell'approccio di fondo del problema che ci vede, come pediatri, ancora legati al vecchio concetto della cefalea infantile come un problema sostanzialmente psicosomatico (concetto per altro abbastanza incoraggiato dal versante NPI).

    Credo che le cefalee, vista l'ampiezza del fenomeno (15% in età infantile significa almeno un centinaio di pazienti a testa) siano uno di quei temi sui quali varrebbe la pena crescere un po' cosa che tra l'altro ci permetterebbe di essere meno deleganti.

    Mi sembra di aver colto una certa disponibilità da parte della dott.sa Cavestro più su questo fronte (quello dell'aumento delle competenze personali) rispetto all'invio a lei dei nostri pazientini che rischierebbe di intasare un servizio che mi pare di capire già oberato.

    Alcune proposte potrebbero essere:
    - affrontare nuovamente il tema
    - preparare del materiale di riepilogo rapidamente consultabile
    - pensare a qualche "form" da compilare prima dell'invio dei pochi casi selezionati
    - riprendere il tema nell'ambito delle equipe territoriali
    - trovare delle forme di coinvolgimento/confronto on le NPI locali
    - proporlo come tema per i corsi di formazione regionali
    - ...

    Paolo

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  2. anche per me la serata è stata molto intertessante, per di più mi sentivo molto "a casa" visto il numero di episodi mensili di emicrania che ho avuto in tutta la mia vita e che mi hanno condizionato non poco. Proprio per questo ho sempre cercato di occuparmi dei pazienti con questo problema, ascoltandoli e cercando delle soluzioni. Mi sono mossa però finora solo sui percorsi anche troppo tradizionali, almeno finora (ma anche perchè le risposte ottenute dagli specialisti sono sempre state ben diverse da ciò che l'esperta ci ha detto): diario clinico, osservazione,ev. prova con il magnesio, invio a qualche centro, di solito all'OIRM dove onestamente... non ho più voglia di mandare nessuno! Con questa serata ovviamente ci sono i presupposti per un cambiamento importante. Condivido con Paolo sicuramente alcune delle proposte che ci fa:in particolare le prime tre ipotesi, riaffrontare il tema (magari partendo da qualche caso clinico), preparare materiale di rapida consultazione e pensare al metodo più proficuo per invio di casi selezionati. Ma non è da scartare nemmeno l'idea di fare una formazione regionale sul tema, penso ci dobbiamo pensare!
    Chiara

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  3. La serata è stata davvero ricca di spunti di riflessione perchè si è aperta una prospettiva davvero ampia su una patologia molto comune ,che coinvolge molti dei nostri pazienti.
    Secondo me potremmo riaffrontare il tema con dei casi clinici per approfondire le nostre competenze ,ma specialmente cercare un metodo proficuo per invio di casi selezionati . Infatti è molto difficile ,almeno a Torino un invio al 2°livello.Il coinvolgimento delle equipe e delle NPI potrebbe essere la strada da percorrere ,in quanto ad un corso regionale se non ricordo male c' era stato un corso sulla cefalea tutto centrato sulla patologia tumorale .
    Antonietta

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  4. non ho potuto partecipare alla serata, ma ho sentito parecchi amici parlarne ed anche diffusamente. credo che l'argomento sia assolutamente da approfondire in modo da ampliare le nostre competenze ed inviare al II livello i casi più selezionati ed avendo già iniziato un percorso diagnostico. buonissima l'idea di coinvolgere le equipes dove possibile, per avviare un iter comune. ci fosse anche qualche npi di buona volontà... sergio

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