giovedì 16 settembre 2010

Nuove norme per classificare la salute e la disabilità: l'ICF - classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute

Il 30 novembre, pressa la sala Valdese (Via P. Tommaso 1 - TO) Guido Fusaro (NPI) e Giampiero Vellar (psicologo) ci presenteranno la “Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute”, documento pubblicato dall’OMS nel 2001, e nella versione per i bambini e gli adolescenti nel 2007.
Questa classificazione ha rivoluzionato il modo di intendere la disabilità definendola una “condizione di salute in un ambiente sfavorevole” e vuole coinvolgere tutti gli operatori del mondo sanitario al fine di fornire un linguaggio standard e unificato che possa diventare riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati.

Per arrivare alla serata con alcune conoscenze che ci permettano di ascoltare attivamente e di poter discutere di quanto ci verrà presentato, all’interno del direttivo si è deciso di proporre a tutti alcuni spunti, con la speranza che diventino stimoli all’approfondimento dell’argomento.

“Lo scopo della classificazione ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato che serva da modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati” Il modello descritto nell’ICF rappresenta un importante cambiamento di prospettiva rispetto alla disabilità.
Essa si propone come una classificazione delle conseguenze delle malattie, non come classificazione dell’handicap, intendendo descrivere la disabilità come interazione tra un individuo con una certa condizione di salute e i fattori ambientali e personali che ne caratterizzano il contesto di vita.
Nel documento si parla di domini, intendendo per dominio un insieme pratico e significativo di funzioni fisiologiche, strutture anatomiche, azioni, compiti o aree di vita correlate.. Essi sono descritti dal pdv corporeo, individuale e sociale in due elenchi principali: 1) funzioni e strutture corporee, 2) attività e partecipazione. Questi termini sostituiscono quelli precedentemente usati di menomazione, disabilità e handicap, ampliando la prospettiva della classificazione e permettendo la descrizione di elementi positivi. Infatti alla base della classificazione stanno i tre principi di universalità, approccio integrato e di modello interattivo e multidimensionale del funzionamento e della disabilità.
Mentre l’ICD-10 classifica le condizioni di salute in quanto tali, fornendo un modello di riferimento eziologico, nell’ICF vengono classificati il funzionamento e la disabilità associati alle condizioni di salute. Le due classificazioni possono essere complementari e dovrebbero essere utilizzate insieme; l’associazione di informazioni sulla diagnosi e sul funzionamento fornisce infatti un quadro più ampio e significativo della salute delle persone o delle popolazioni, permettendo anche di integrare punti di osservazione in genere separati, quali quello medico, quello psicologico, e quello sociale e pedagogico.

L’ICF è una classificazione delle “componenti della salute”, che identificano gli elementi costitutivi della salute; raccoglie informazioni sullo stato di salute e sul benessere di una persona, prendendo in considerazione non solo lo stato di salute fisica dell’individuo, ma anche l’inserimento nel contesto sociale e i fattori che ne facilitano o ne inibiscono attività e partecipazione alla vita scolastica, lavorativa e sociale. Risulta essere uno strumento valido per descrivere le malattie croniche e le disabilità, nella cui gestione spesso l’ambiente di vita, il sostegno alla partecipazione ad attività sociali e il supporto a coloro che principalmente si occupano dei soggetti affetti da tali malattie, sono importanti quanto gli interventi medici e riabilitativi.
L’universalità del modello colloca la disabilità in una condizione o in una esperienza di salute che ogni persona può sperimentare nell’arco della propria vita, in un momento in cui la malattia, in un contesto sfavorevole, può trasformarsi in disabilità.
Viene inoltre messo in evidenza il ruolo centrale dei fattori ambientali, classificati in maniera sistematica accanto ai fattori contestuali della persona. Ciò porta ad una nuova definizione della disabilità come “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”


Per iniziare ad approfondire:
OMS ICF Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute Ed. Erickson, 2001
OMS ICF-CY International classification of functioning, disability and health: children & youth version 2007

Quaderni acp ha pubblicato due articoli sull’argomento:
Gualtieri Luigi 14, 6, 245-246, 2007
Continisio Grazia Isabella e al. 17, 1, 8-13, 2010

documenti della Regione Piemonte
osservatorio regionale sulla disabilità

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