
A 5 anni di distanza pubblica, sempre per Einaudi, "Il malato immaginato".
Con lo stile semplice e piacevole che lo caratterizza Bobbio si sforza di dare una risposta al delicato problema di come conciliare l'esito degli studi clinici e delle sperimentazioni con ciò che è meglio per il singolo paziente.
Dire che, grazie agli studi di popolazione, sappiamo che la riduzione di qualche punto di pressione arteriosa o della concentrazione del colesterolo nel sangue determina un miglioramento della mortalità ci aiuta in realtà molto poco a prevedere cosa succederà, concretamente, in chi mette in atto comportamenti volti a modificare la propria pressione o il colesterolo.
E siamo sempre sicuri che l'esito di un trial, anche se condotto secondo i canoni dell'EBM, sia trasferibile a soggetti con altre malattie concomitanti o seguiti presso centri che non presentano l'elevata competenza tipica del luogo dove è stato contatto lo studio?
Quali sono i paradossi della medicina moderna e fino a che punto i medici sono responsabili di quelle aspettative eccessive che finiscono per coinvolgerli in una spirale di richieste sempre maggiori e alle quali non riescono più a far fronte?
Una occasione per ripensare ciò che sappiamo, ciò che diciamo e come lo comunichiamo.
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