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Il gruppo genitorialità è nato nel maggio 2008, come gruppo di studio dell'ACPO ( una delle priorità dell'ACP è proprio il sostegno alla genitorialità).
Il gruppo è formato da 9 pediatri e abbiamo un incontro circa ogni mese.
Ci siamo subito posti come primo obiettivo quello di approfondire il tema “genitorialità” confrontandoci con esperti di settori diversi, dalla psicologia alla sociologia ed antropologia, per raggiungere una consapevolezza e una conoscenza maggiore del problema che ci permettesse di avere una preparazione più approfondita e multidisciplinare di questo tema così vasto di cui ci sembrava di sapere ben poco.
In questa prima fase abbiamo soprattutto letto e discusso alcuni libri ed articoli inerenti all'argomento. Tra questi uno in particolare ha attratto la nostra attenzione: “Intersoggettività. Origini e primi sviluppi” di Manuela Lavelli. Dalla lettura di questo libro e dalla discussione avuta tra di noi, ci siamo resi conto che conoscere lo sviluppo relazionale del bambino è fondamentale per lavorare sulla genitorialità, e ci permette di capire meglio il nostro ruolo nel sostegno alla genitorialità. Abbiamo perciò lavorato molto su questo testo e da questo studio è nata la giornata del 13 giugno 2009 con Manuela Lavelli. “Bambino e genitori: storia di una relazione che costruisce la mente” (vedi qui).
La giornata ci ha dato molto, ci ha fatto vedere come il bambino nasce nella relazione, come il suo cervello si struttura proprio nella relazione e soprattutto che il bambino nasce come essere sociale, predisposto alla relazione e a intereagire con il mondo intorno a lui.,
E' un buon inizio per studiare la genitorialità!
Nel frattempo, dopo un primo incontro con la dott.ssa Favretto, sociologa, abbiamo cominciato ad affrontare il nostro tema con un approccio sociologico. In questo incontro i termini quali famiglia, infanzia, modelli genitoriali, cure parentali, educazione, ci sono stati presentati ed interpretati in una chiave per noi nuova, che ci ha aperto orizzonti affascinanti e di grande interesse. Genitorialità e famiglia non come fenomeni naturali, ma sempre culturalmente costruiti; infanzia come costruzione sociale.
Questi cambiamenti del modello genitoriale,come tutti i cambiamenti in sociologia, hanno sempre alla base radici strutturali, culturali e demografiche. Sono esempi di come l'approccio sociologico ci offre una chiave di lettura della genitorialità molto diversa da quella a cui siamo abituati. Non solo, è anche una interpretazione che può portare a dei cambiamenti concreti di comportamento e di “ saper essere” nel nostro agire quotidiano.
A seguito di questo incontro e di numerose discussioni nel gruppo e con le sociologhe, sono nati due filoni di lavoro.
Primo filone: La Ricerca.
“ Genitori, bambini e pratiche quotidiane di cura. Il ruolo della pediatria nella costruzione delle rappresentazioni della genitorialità adeguata “ ( per i dettagli della ricerca vedi sul sito , gruppi di lavoro).
Al momento la ricerca è conclusa e si stanno elaborando i dati emersi che verranno presentati in un seminario ad hoc in autunno, di cui si darà notizia.
Per questa ricerca il gruppo ha lavorato molto sia nel riflettere sui contenuti insieme alle sociologhe, sia dal punto organizzativo (ricerca dei fondi, contatti con i pediatri che hanno accettato di partecipare ai focus group, e alla ricerca dei genitori da sottoporre al questionario, rapporti con l'ACP nazionale ecc.).
Secondo filone: Studio sul libro di Francesca Zaltron “ Tra il dire e il fare”.
La lettura e la discussione di questo libro, sia tra di noi che con le sociologhe, è stata l'attività principale del nostro gruppo in questi ultimi mesi. Ci siamo confrontati su numerosi temi tipici della genitorialità che hanno subito straordinarie trasformazioni a seguito dei grandi mutamenti sociali intercorsi. Concetti quali individualizzazione, che ha segnato la nostra società occidentale, concetto di infanzia, profondamente cambiato, che a sua volta ha portato conseguenze su quello che si intende per educazione, autorità, autonomia. Il confronto su questi temi ( e molti altri), e l'aver, in qualche modo, cominciato a capire i mutamenti sociali che li regolano e li strutturano, è stato molto importante e formativo per il gruppo. Sono tasselli indispensabili per continuare il lavoro di approfondimento sulla genitorialità.
Ci è sembrato importante allora, condividere questo bagaglio di conoscenze con i colleghi e la serata del 27 aprile con le due sociologhe vuole essere espressione di questo nostro desiderio.
(Se qualcuno avesse la possibilità di leggere il libro sopra citato può tenere presenti l'introduzione e il primo capitolo che affrontano i temi che saranno oggetto 27).
Il futuro del gruppo?
Il primo appuntamento che abbiamo è un incontro con una antropologa.
Pensiamo che sia utile cominciare a conoscere un'altra disciplina molto importante, che si occupa anche di genitorialità, ma con una visione diversa.
Per ora non abbiamo un progetto ben definito.
Infine, stiamo leggendo un libro (“ Psicologia Culturale” a cura di Paolo Inghilleri. Cortina Ed.) che abbiamo cominciato a discutere tra noi. E' un testo che aiuta a capire cosa vuol dire l'incontro tra culture diverse Dovrebbe essere, nelle nostre intenzioni, un primo passo per cominciare a lavorare sui problemi dell'immigrazione, che è uno dei nostri obiettivi. In questo senso abbiamo anche cominciato a raccogliere bibliografia sull'immigrazione, in particolare rispetto alla pediatria.
Spero di aver dato una risposta a Paolo e un idea del lavoro e percorso del gruppo genitorialità.
Danielle
Il gruppo genitorialità è costituio da:
Danielle Rollier (referente)
Vittorina Buttafuoco, Chiara Guidoni, Antonietta Innocenti, Patrizia levi, Lia Luzzatto, Maria Merlo, Paolo Morgando, Gianna Patrucco
Partecipano da esterni: Caterina Gambaruto, Gianni Garrone, Paola Ghiotti, Alessandra Palmero, Ivo Picotto.
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