Pochi giorni fa ho partecipato ad un corso residenziale su “Stress e burnout” , che costituiscono ormai una malattia professionale dei medici e di molti altri professionisti. Ne sono tornata consolata (il male comune, si sa..) ed arricchita di qualche strategia per affrontare la difficoltà quotidiana. E così mi è tornato in mente il protagonista del romanzo “Cosa sognano i pesci rossi”: un collega, appunto; un anestesista professionalmente maturo ed umanamente esausto; il contatto professionale con un paziente, coetaneo ma per molti aspetti antitetico a lui, ridotto a “pesce rosso” nell’acquario della terapia intensiva, diventa un incontro che cura -soprattutto- il medico. Un racconto, duro e commovente, senza pretese letterarie e con un linguaggio prosaico, che tuttavia suggerisce l’autenticità del rapporto medico-paziente come antidoto all’inaridimento ed al cinismo professionale.
Marco Venturino “Cosa sognano i pesci rossi”, Oscar Mondadori Bestsellers
Nessun commento:
Posta un commento