giovedì 18 dicembre 2008

Impronte ai bambini ROM

E' possibile per un pediatra, il cui fine è la tutela della salute dei bambini, di ogni bambino, stare zitto davanti a un provvedimento che prevede impronte digitali ai bimbi di una specifica etnia, cioè ai bimbi Rom?
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3 commenti:

  1. Concordo pienamente e sottoscrivo quanto ha scritto Danielle. A livello ufficiale confido in una presa di posizione delle associazioni pediatriche, in primis l'ACP. Il nostro compito è quello di occuparci del benessere di tutti i bambini e in particolare di quelli più svantaggiati, questa discriminazione appare intollerabile ed è esattamente contraria alla nostra mission. Un bel commento compare proprio su questo blog alla voce disuguaglianze, Bertold Brecht (anche se forse l'ha solo copiato da Niemoller).
    Tuttavia la soluzione a questo problema può essere trovata solo riconoscendo le ragioni di chi ha proposto questo infame provvedimento. Sicuramente non serve negare il problema come taluni continuano a fare. Non serve negare che gli zingari vivono per la gran parte di furti e di sfruttamento dell'infanzia, con i bambini che vengono mandati ad elemosinare e a rubare, punendoli fisicamente se non portano a casa una certa quantità di denaro. Vicino a casa mia c'è un campo di sinti e quando subivo un furto mandavo mia zia che è stata la loro maestra elementare per più generazioni, la quale recuperava la refurtiva (2 volte la Vespa di mio fratello). Io penso che la soluzione potrebbe essere quella di dimostrare rispetto per la loro cultura e tradizioni, chiedendo che loro facciano lo stesso con le nostre. Non possiamo pretendere che si integrino completamente, perchè la loro cultura è diversa. Non possiamo pretendere, con l'obbligo, che mandino regolarmente i figli
    a scuola, ma dobbiamo incentivarli parlando il loro linguaggio. La scuola ad esempio dovrebbe essere calata nella loro cultura e tradizioni e non nelle nostre, che debbono conoscere, ma non necessariamente condividere. Solo così potremmo convivere pacificamente e non certo negando la realtà. Ieri sera ho sentito in televisione di Rom, che si dedicano all'assistenza degli anziani. Ci credo, ma penso siano dei casi molto isolati, mentre solitamente gli anziani li derubano. E' inutile nasconderci dietro ad un dito, perchè la gente queste cose le vive e alla fine vota Borghezio. Negando il problema come sta facendo la sinstra è tanto bello, ci sentiamo tutti più buoni e giusti, mentre gli altri sono solo dei razzisti, ma il risultato è che ci troviamo con le impronte digitali ai bambini e chissà quali altre nefandezze ci riserva il futuro!
    Ivo

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  2. Cara Danielle,

    ti ringrazio del contributo inviatomi.

    Ho messo in lettura per conoscenza Federica Zanetto e Lina Di Maio per i loro ruoli in ACP.

    Come saprai l’ACP ha siglato un protocollo di intesa con l’UNICEF a partire dalle nostre 4 priorità, una di queste riguarda proprio le diseguaglianze.

    Ho posto il problema in sede UNICEF, in un incontro allargato ONG, educatori, giudici minorili e pediatri.

    Lina Di Maio è la referente ACP in questo gruppo che sta studiando l’intero pacchetto sicurezza del governo e una posizione condivisa da prendere.

    Penso che la tua lettera possa essere girata da Federica a tutti i coordinatori regionali e ti chiedo di contattare Lina per eventuali contributi alla linea dell’ACP nazionale.

    Come puoi vedere l’ACP si è attrezzata per potersi muovere in ambito istituzionale e con le giuste alleanze.

    Non sarà facile ottenere risultati concreti, ma sono convinto della necessità di un nostro pronunciamento a riguardo.

    Il nuovo presidente Unicef (Vincenzo Spadafora) si è già mosso contro il provvedimento governativo sia a livello dei mass media che delle Istituzioni.

    Ti sarei grato se diffondessi queste notizie all’interno dell’ACP Ovest.

    Ti saluto con affetto, Michele

    NdR: Michele Gangemi, presidente ACP

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  3. Vorrei esprimere il mio pensiero sollecitato dalla lettera di Danielle sulle impronte digitali ai bambini Rom.
    Non condivido il provvedimento perchè le impronte digitali sono state legalizzate per essere utilizzate esclusivamente su chi ha commesso un reato: quindi, in questo caso, non esiste il presupposto perchè vengano estese a chi ha la fedina pulita, a meno che non si decida di prendere le impronte a tutti, Maroni compreso.
    Non è ingiusto solo per i bambini Rom ma per tutti i Rom, adulti compresi.
    Ma cosa si può fare?
    L'ACP potrebbe scrivere una lettera di protesta oppure organizzare una raccolta di firme oppure chiediamo che vengano prese anche le nostre impronte?
    Non lo so.
    Ma non dimentichiamoci degli adulti Rom che hanno gli stessi diritti dei loro figli perchè un giorno saranno adulti anche loro
    Toni

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