giovedì 18 dicembre 2008

Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,/ ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,/ chi non cambia la marcia,/ chi non rischia e cambia colore dei vestiti,/ chi non parla a chi non conosce./ Muore lentamente chi evita una passione,/ chi preferisce il nero su bianco/ e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,/ proprio quelle che fanno brillare gli occhi,/ quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,/ quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore/ e ai sentimenti./ Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,/ chi è infelice sul lavoro,/ chi non rischia la certezza per l'incertezza/ per inseguire un sogno,/ chi non si permette almeno una volta nella vita/ di fuggire ai consigli sensati./ Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,/ chi non ascolta musica,/ chi non trova grazia in se stesso./ Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,/ chi non si lascia aiutare,/ chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna/ o della pioggia incessante./ Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,/ chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,/ chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce./ Evitiamo la morte a piccole dosi,/ ricordando sempre che essere vivo/ richiede uno sforzo di gran lunga maggiore/ del semplice fatto di respirare./ Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento/ di una splendida felicità.

PABLO NERUDA

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